Piccola, vecchia, bianca. Confusa, ultimamente. Ti spiegavo chi ero salendoti le scale davanti, quando scendevo, magari due minuti dopo, mi scambiavi per la fidanzata di papà, un'amica. Sapevi di chi potevi fidarti e di chi no. Facevi confusione, sì, ma eri ironica. Stavano attenti, ti portavano da mangiare perchè il gas non l'avevi più, te l'avevano tolto. Poi la casa di cura. Poi l'ospedale. E ora, che sono al mare a fare la baby sitter, non posso nemmeno venirti a salutare. Ciao, Zia.
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