La marchesa scrutò pensierosa i bauli colmi di abiti e libri dei figli. Figli che arrivavano ogni momento con un oggetto nuovo da inserire nel baule, ed ella riusciva sempre a creare un pertugio, un angoletto. certo, se i bauli fossero stati molli sarebbe stato tutto più facile. Ecco, forse erano pronti. Sgridò i figli che rischiavano di macchiarsi il farsetto giocando col gatto di casa, e si caricò personalmente il proprio baule sulle spalle e scese il maestoso scalone. La carrozza traballò quando i bambini ci si fiondarono dentro. LEi salì piano, elegantement. Era una donna strana, la marchesa. Magra, l'unica tra le enormi nobildonne del tempo. Poi era pazza, o almeno così dicevano. Tagliava l'erba, non sapeva cucire e aveva imparato a nuotare. Alcuni giuravano di averla perfino vista arrampicarsi sul muro di pietra della villa. Forse la invidiavano, chissà. La carrozza, ondeggiando tra l'erba del giardino, partì tra la polvere, lasciando a terra la nipote della marchesa, altrettanto bella e aristocratica
esilarante....
RispondiEliminacos'hai detto che fai da grande, tu? La scrittrice spero, per riscrivere la vita come hai saputo fare oggi, con ironia e con il sorriso.
Potrebbe essere un buon incipit per un racconto estivo... perchè non provarci?
RispondiEliminaPotrebbe essere un buon incipit per un racconto estivo... perchè non provarci?
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