domenica 9 novembre 2008

La mail

Tornando da quell'assurda cena, scalci i tacchi nel corridoio e togliendo gli orecchini troppo pesanti ti siedi a leggere. E leggi quasi serena , con calma, è ciò che ti aspetti, e pensi che non ha capito niente, e anche questo è rasserenante. se capisse non sarebbe lui. Poi arrivi a quell'ultima frase. E chiudi gli occhi, sperando di vederla sparire. Li riapri, c' è ancora. Se ne sta lì, scintillante di perfidia. E vorresti non aver mai aperto quella mail.  Ti ritrovi a singhiozzare come un animale ferito lì, seduta alla scrivania, spogliata da ogni dignità. L'amico di sempre si affaccia piano dal corridoio, scalzo e già senza cravatta, capisce e sparisce in un lampo sotto la doccia. Meno male. Vai in bagno e anneghi il tuo dolore nel lavandino, ti vedi riflessa, sembri una puttana da film di serie B, righe nere colano lungo agli occhi, mentre dalla mano dove hai piantato le unghie cola una goccia di sangue. Ti siedi al buio in salone, cercando mentalmente un conforto. E lo trovi solo lì, tra le sue braccia. E ti scuoti, fuggi dal pensiero, perchè lui, così come lo vedi tu, non esiste. E forse era meglio covare l'illusione. Ti giri nel letto senza pace, sai che dall'altra stanza ti ascolta in silenzio, ed è impotente di fronte al tuo dolore, e provi pena per lui. Piano piano ti addormenti, il principe azzurro si è pentito, e tue giaci tra le sue braccia, stupidella.


Poi arriva l'alba, come sempre. E senti il profumo del caffè, della marmellata. E c'è il sole. Dopotutto, non era così importante

2 commenti:

  1. L'alba ha portato via gli incubi. Non era una cosa importante.
    Come va a Parma?
    Un caro saluto
    Fino

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  2. Che sogni orrendi...Cancella tutto... Ste

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