giovedì 19 giugno 2008

Mi sto chiedendo...

Ok, ieri la traccia su Montale era sbagliata, sbagliatissima. Ora, io mi chiedo, gli insegnanti che erano con noi se ne erano accorti e hanno taciuto per omertà (di cosa? boh comunque ce n'è sempre tanta) o perchè non potevano farci nulla? Oppure non hanno detto nulla perchè non se ne sono accorti manco loro? E perchè oggi nessuno ha speso una parola sull'accaduto a scuola? Dignitoso silenzio? Fedeltà alla categoria? Cane-non-mangia-cane? Vergogna? Menefreghismo?   E oggi? Mancava davvero una parola nel testo greco? E se ne sono accorti solo a Parma? Ho sete di risposte...

2 commenti:

  1. Ad occhio e croce, le cose potevano andare così.
    La poesia del tema non è tra le più frequentate di Montale.
    Poi, nelle antologie (ne prendo due) o non c'è (Pazzaglia 1986 del Triennio) o c'è (Guglielmino 1971 del biennio) ma senza precisazioni sul destinatario.
    Quindi, ci si poteva non accorgere dell'errore ministeriale.
    Il ministero non doveva sbagliare perché sui libri "grossi" c'è tutto come nell'Opera omnia dei Meridiani mondadoriani.
    Io, ad esempio, la poesia in questione non l'ho mai fatta leggere. Oltretutto non è un testo facile.
    Da "Ossi di seppia", quando hai preso Meriggiare, Non chiederci la parola e Spesso il male di vivere, hai già fatto molto (rispetto al rapporto programma/linee di base della prima poesia montaliana).
    La sciccheria di andare a pescare un testo insolito, ha avuto (come tutte le cose in "questo" mondo) il suo contrappasso, l'errore sulla persona a cui la lirica era destinata.
    Vorrei fare, tramite questo blog, un modesto sondaggio: in quante classi italiane la poesia in questione è stata messa in programma?

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  2. io l'avevo già letta, ma senza nota e di mio. I classe ci sono stati spiegati Montale, Saba, Quasimodo e Pavese in 24 minuti, lo giuro. Per quando riguarda i testi ci è stato detto :"Leggete, ormai siete grandi". Questo al mitico Alfieri di Torino. Scusate la polemica

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