lunedì 30 giugno 2008

Un Premio per me

Rotta a Sud Ovest mi ha assegnato il Premio Meme revolution. Per le regole precise vi rimando al suo blog, sono presa dal ripasso e non riesco a scriverle. Io nomino:Pim, Fino,Irene

sabato 28 giugno 2008

Ehi!

Per maggiore continuità, non continuerò il mio racconto "riprovando" a puntate, ma allungando di volta in volta il suo post d'origine...sbirciate!

Ehi!

Per maggiore continuità, non continuerò il mio racconto "riprovando" a puntate, ma allungando di volta in volta il suo post d'origine...sbirciate!

venerdì 27 giugno 2008

Riprovando

Sono nata in un posto lontano, dove le mucche pascolano nel prato, dove i prati sono ancora verdi, il cielo ancora azzurro, e il sole non congela la pelle dopo averla bruciata. Almeno credo sia ancora così, è tanto che manco da casa. Da tanto che sono fuggita, da tanto che non sono più la stessa, da tanto che vivo di finzione, Campari, Prada e tacchi a spillo, sentendo che quella è la mia vera pelle. Sulla pelle una stella alpina e una genziana, impresse a fuoco nell'anima, tempo fa la mia mamma aveva costruito su una scatoletta di legno quei due fiori con delle perline, ma tanto tempo fa, è un ricordo che si sporge spontaneo e nitido. Ma era prima che tutto cambiasse, prima che calzassi i Ray Ban giganti, prima di perdere l'attacco dello sci. Prima che scivolassi e mi ritrovassi, prima che incominciassi a sognare. Prima di addormentarmi. Esatto, proprio così, io mi sono addormentata. E mi sono ritrovata in un altro posto. Era una sera d'estate. Eravamo stati tutto il giorno nel prato, sdraiati insieme tra le margherite. Poi dopo correvamo storditi per le vie di un paese dove ci sono le terme e un casino, qualcuno, non mi ricordo più chi, mi ha fatta sedere su quella fontana a forma di palla che gira, e abbracciata a quella devo essermi addormentata


Mi sono svegliata molto dopo, giorni dopo, eppure avevo ancora gli abiti umidicci dal giro nella fontana. Si era sul finire dell'estate. Ero in un stanza strana, sui toni del pesca, con tante foto e disegni alle pareti. Io con un bambino piccolo in braccio, per il quale provo un istintivo senso di affetto, io abbracciata a un ragazzo alto coi capelli scuri e lo sguardo tristemente disilluso, verso il quale continuo a sentirmi spinta. Mi guardavo allo specchio, ero bella. Ben vestita, borsa costosa e cellulare elegante. Nelle orecchie, Buonanotte all'Italia e Niente paura, sul comodino una copia polverosa di La mia famiglia e altri animali. Qualcosa mi sfuggiva, ora toccava a Delitto e Castigo, dov'erano andati Alioscia e l'Idiota? Intorno a quella stanza c'era una casa, e intorno a quella casa una città, autobus e metro, centri commerciali, luci e piccioni. Tutto strano ma familiare. Ma ancora più familiari erano quelle foto grigie sotto il cuscino...

La mia matura (questa sconosciuta)

Allora. Non ci hanno comunicato i risultati degli scritti oggi, come avevano annunciato. Usciranno il 30 o l'1. In compenso un professore ha ben pensato di comunicare queste notizie: versione solo 5 sufficienze, voto massimo 13,5; tema bene, due 9/15 insospettabili, fisica parecchie insufficienze, 7 e 8.


Mi chiedo, questo insegnante si rende conto che queste notizie più che generare ansia non possono fare? è terribile.

giovedì 26 giugno 2008

Il tempo e la morte: saggezza latina

Seneca Mi scuso per l'inesattezza della mia traduzione...


"Nessuno ti restituirà gli anni, nessuno ti restituirà nuovamente a te stesso. Andrà il tempo della vita là dove ha iniziato ad andare, e non farà tornare indietro nè arresterà il suo corso, non farà rumore, non darà segno della sua velocità: scorrerà via in silenzio. Non si allungherà per comando di re nè per favore di popolo, correrà via come ha iniziato dal primo giorno, non farà deviazioni in nessun luogo, non si fermerà da nessuna parte.Cosa accadrà? tu sei occupato, la vita si affretta: la morte intanto sarà già lì presente, per la quale, che tu lo voglia o no, devi trovare il tempo" (De Brevitate vitae, 8,5)


"Gran parte della vita sfugge per quelli che agiscono male, la maggior parte per quelli che non fanno nulla, tutta la vita per quelli che fanno altro. Chi mi indicherai che dia qualche valore al tempo, che sappia valutare il giorno, che capisca che ogni giorno si muore? Infatti in questo ci inganniamo, che vediamo la morte davanti: gran parte di essa ormai è passata, tutto il tempo dietro di noi è possesso della morte" (Epistulae 1,1-2)


Oltre ai concetti espressi, mi ha sempre colpito l'incalzare di questo periodare, l'affascinante uso della retorica.

Sognando di un futuro...

Oca Una mia amica ha per animale da compagnia, in campagna, un tacchino. Benissimo, io allora voglio un'oca. E non fate commenti tipo un'oca per un'oca, questo è un post ad alto tasso di serietà. Una bella oca, Adelina o Guendalina, se fosse un oco Zio Reginaldo ( ciao Giulio!).


Sogno una villetta con vista sul Cervino, un lettino al sole, finire il mio manoscritto e intanto accarezzare col piede nudo le piume della mia oca. E stelle alpine nel prato, non di quelle del mercato alte tre metri, piccole e spontanee, piccole per difesa. Anch'io sono piccola, non perchè la mia mamma è ancora più piccola di me e da bambina non volevo saperne di crescere, ma per difendermi. Genziane sul davanzale, sole e vento gelido, una farfalla azzurra. Amerò per sempre l'uomo che mi comprerà un'oca. Voglio un'oca. E la mia bambina correrà scalza nel prato, inseguendo l'oca. Un giorno, presto o tardi, avrò un'oca

Maleducazione d'inizio estate, ovvero Signori si nasce

Treno per Torino alle 17.16 da Finale. Strapieno, riesco a sedermi solo a Fossano. A Racconigi sale un' anziana signora, ingioiellata all'inverosimile, oro ovunque, al di là del bene e del male come cattivo gusto. Pochi minuti dopo arriva  il controllore, e mi alzo per dargli il mio biglietto. Quando mi giro, la signora è al mio posto, e si lamenta anche perchè ho lasciato una bottiglia sul sedile. La ragazza che era di fronte a me comincia con battute, frecciate "e poi sono i giovani maleducati, non è tutto oro quel che luccica..." Io pacata, raccolgo la mia bottiglia e il mio CELLULARE e dico "Signora, il mio posto lo cedo sempre volentieri, ma mi piace qando mi viene educatamente chiesto. " La signora si fa viola, boccheggia, ma non si scusa. Probabilmente aveva un piercing infiammato alla lingua. D'oro, s'intende.


MORALE: Signori si nasce, non lo si diventa ingioiellandosi.

Di distruzione d'inizio estate

Un treno per il mare. Finale. Dante e Manzoni sotto il lettino, Freud e Nietzsche stampati in testa. Un asciugamano fucsia, orgogliosa nel costume nuovo. Protezione venti a portata di mano, diligentemente. Destinazione Paradiso e Le Affinità Elettive. Bagno, doccia, sole. Panino, doccia sole. Un bracciale da un marocchino, un treno per Torino. E la scoperta terrbile, sotto la doccia. Un'ustione orribile, febbre di sicuro. E dove ho messo la crema una volta sola, rossore normale. Dove l'ho messa più volte, per eccesso di zelo, rosso aragosta. Assassini. E ladri.

lunedì 23 giugno 2008

Giocando con le parole

Vi è forse una parola più evocativa di alcova?

Fatto

Penna Finiti gli scritti, da non crederci...,Con un gran mal di testa.


Domande: Fisica- legge di Coulomb, ok - legge ed esperimento di Boyle: Boyle?esperimento?inventato e per due terzi inventato correttamente.


Filosofia : dialettica hegeliana, ok - estetica crociana, ok


Latino: De clementia, ok - Petronio ok


Arte: Gauguin, forse - restauro bellissimo


Scienze: Luminosità stelle, ok - onde terremoti, ok

domenica 22 giugno 2008

La Culla

Risp37_01th Domani terza prova. Ho finito il ripasso, stachissima, fastidoso mal di testa. So tutto, ma molto in generale. E intanto, continua, sottile e incessante, la ricerca di qualcosa che non c'è. Ecco perchè ho messo la Culla, non solo perchè sto attraversando un periodo di klimtiana ossessione. Ma perchè il bambino, l'oggetto reale dei nostri desideri e dei nostri sogni è piccolissimo, ma noi gli mettiamo addosso un sacco di panni, di coperte colorate: gli attribuiamo le caratteristiche e le bellezze che vorremmo avesse, fino a sommergerlo e nasconderlo. E con quest'assurda interpretazione di un quadro vi lascio, e vado a finire di sclerare sotto la doccia. Domani sarà finito tutto.

sabato 21 giugno 2008

Fermarsi un attimo

Noi Ciao tu. Oggi eri triste, eri nervosa, e forse io avrei potuto fare di più, non so. Siamo diverse per tante cose, e simili in modo sconvolgente per altre. Mi sproni adesso, e mi fa sorridere, di tenerezza, di Determinazione. Mi porti a riflettere con garbo, mi sopporti, mi conforti. E io sembro sempre persa nelle cose mie, in questo mio strano mondo di telenovela letteraria, ma tu lo sai, vero, che anche se non lo dico so quali sono le cose importanti davvero, e ci penso sempre? E allora stasera ho deciso di fermarmi un attimo a dirtelo. Il post di sotto è anche per te, questo è tutto per te. Ti voglio bene

Stasera

Tenerezzqa  E questa sera sono a casa, dopo aver studiato tutto il giorno, e sono seduta quasi al buio della mia stanza, unghie fucsia, Jovanotti in continuazione in sottofondo. E mi viene da pensare, e penso tante cose, senza poterle coordinare. Penso al sorriso di un uomo, un sorriso bellissimo, e mi sento stringere dalla tenerezza, le lacrime agli occhi. E penso all'amore, due figure centrali, per una un ricordo sbiadito, per l'altra dolcezza, attesa, orgoglio, rifugiarsi nella memoria.


E penso alle montagne, a merende nei prati,a serate attorno al tavolo, per strada, con la mente leggera, a corse in macchina nel buio, a canzoni brutte a volume troppo alto. A risate,  battute senza senso, a me sdraiata accanto a te, alla mia mano nella tua. A telefonate idiote, a discese sugli sci, a pranzi veloci,a equivoci, a litigi furiosi, a pianti.


A cene a casa, a colazioni la domenica mattina, in quattro. A un abbraccio, a contrasti quasi divertenti, a Uffa..


A lacrime di rabbia, a urla di dolore, a spaventi. A nostalgia, a illusioni, a speranze, all'attesa mai spenta. Ad abbracci meravigliosi, a baci di nascosto, a ricerche disperate, ad abbandoni.


A una compagna di banco all'inizio, compagna di lacrime e risate, spalla sempre. La tristezza dell'incomprensione, la gioia della risouzione, spontanea.


A una galleria di visi, impazienza, sorrisi, battute e affetto silenzioso.


A una guida, un'amica, dolce e comprensiva. E fortissima.


Alla tenerezza, a un bambino per mano, tra le braccia, nel letto. Un bacio appiccicoso sulla guancia. E in questo momento, mentre suona la canzone del sole, sono tutti pensieri positivi, velati di tenerezza.


Questo è per Mamma, per Ste, per Fabri. Per Giulio, per A, per F e per M. Per Silvia e Cheche. E per me

venerdì 20 giugno 2008

In ordine sparso

Ho controllato, su una traduzione umana, ho fatto sui 5 errori. Non sono poi tanti, a una penna indulgente, e uno è nella frase priva del fondamentale pronome.


Il tema però era bello.


Lunedì tocca alla terza prova, sicure ci sono scienze, storia dell'arte e latino, poi una a scelta tra mate e fisica, e tra storia e filo. E lì conto di portare a casa un bel po' di punti. e poi ho 10 gioni per preparami al colloquio, e lì darò il meglio di me.


Grazie alla mamma, che mi sopporta e mi coccola. Grazie a Zia Becky, che mi consola e mi sprona. Grazie a mio fratello, che c'è. Grazie a Giulio, che c'è pure lui. Grazie ad Alain, così. E grazie a tutti voi, che mi siete vicini in modo produttivo.

Primo mattino: Canto del gallo dell'Indignazione

692486gallo Antonio Montanari ha giustamente scritto "Povero Montale" e "Povera scuola". Io oggi dico "poveri noi". Poveri noi studenti che vorremmo apprendere, che siamo interessati, che vorremmo degli stimoli, degli incentivi, e invece veniamo livellati verso il basso. Povera me, che quando ho detto che il mio libro preferito è l'Idiota mi sono sentita dire da un'insegnante "Ah, sì! Tolstoj". Povero il mio 9 di greco, che ieri è crollato davanti al brano di Luciano, non sono andata in "palla", ero concentrata, probabilmente ho sempre preso 8 perchè mi venivano proposti brani molto più facili. Poveri noi che ci siamo visti concentrare tutte le interrogazioni nell'ultimo periodo di scuola, e abbiamo sempre dovuto posticipare la data di inizio del ripasso. Poveri noi che ci siamo sentiti spiegare gli Ermetici in 20 minuti, D'Annunzio in due ore, Svevo e Pirandello in una scarsa. Poveri noi che a inizio ora ci siamo sentiti spesso 10 minuti di lamentele degli insegnanti, seguiti dall'immancabile "Ho perso tempo,adesso come facciamo il programma?"


Non faccio di tutt'un'erba un fascio,no. C'é chi risponde alle nostre aspettative, e c'è anche chi non studia, e non si merita di meglio. Ma sono purtroppo minoranze.


Ci sono scuole in ci gli insegnanti non possono manco spiegare perchè i ragazzi giocano a carte, e ne vanno,lo so. Ma non è il caso dei Licei Classici. Non abbiamo il diritto di pretendere di più?

giovedì 19 giugno 2008

Mi sto chiedendo...

Ok, ieri la traccia su Montale era sbagliata, sbagliatissima. Ora, io mi chiedo, gli insegnanti che erano con noi se ne erano accorti e hanno taciuto per omertà (di cosa? boh comunque ce n'è sempre tanta) o perchè non potevano farci nulla? Oppure non hanno detto nulla perchè non se ne sono accorti manco loro? E perchè oggi nessuno ha speso una parola sull'accaduto a scuola? Dignitoso silenzio? Fedeltà alla categoria? Cane-non-mangia-cane? Vergogna? Menefreghismo?   E oggi? Mancava davvero una parola nel testo greco? E se ne sono accorti solo a Parma? Ho sete di risposte...

E va fuori col due

Che schifo. Che tristezza che amarezza che voglia di prendersi a calci. E che errore stupido, come ho fatto in quattro ore a non rendermene conto. Per il resto boh. Magari le traduzioni che ho letto sono troppo libere, oppure ho sempre avuto 8 di greco traducendo storielle.


In ogni caso, grande il Ministero che non è capace ad aprire un libro per controllare una poesia, ma a mandare versioni impossibili sì

mercoledì 18 giugno 2008

Domani

Oddio, domani è impossibile che sbaglino la consegna.


Potrebbero però darci un testo arabo da loro tradotto in greco al tavolo di colazione, perchè no.

Fuori uno!

E questa è andata. C'era ovviamente Montale, l 'unico su cui sapevo poco, e l'unico che nessuno aveva previsto( e fin qui...). Ma la cosa splendida, spettacolare, è che c'era LUI, proprio lui! Lui:


-A chi vuoi più bene, enigmatico uomo, di'? A tuo padre, a tua madre, a tua sorella o a tuo fratello?


-Non ho nè padre, nè madre, nè sorella nè fratello


-Ai tuoi amici?


-Adoperate una parola di cui fino a oggi ho ignorato il senso.


-Alla tua patria?


-Non so sotto quale latitudine si trvi


-Alla bellezza?


-L'amerei volentieri, ma dea e immortale


-All'oro?


-L'odio come voi odiate Dio.


-Ma allora che cosa ami, straordinario uomo?


-Amo le nuvole...le nuvole che vanno...laggiù, laggiù...e meravigliose nuvole.

martedì 17 giugno 2008

Sera prima degli esami

Locandina A questo punto è sera, i libri sono chiusi e lo zaino pronto, i vestiti sul divano. E io stupidamente piango, perchè con domani si comincia, e poi sarà finito tutto. E allora non importa come andrà, che temi daranno, che versione, se mi chiederanno la circuitazione. Saremo ancora tutti insieme, e poi saremo fuori. Ed è triste, e commovente. Buona Notte prima degli esami a tutti. Un bacio

...17 giugno...

...notte prima degli esami


notte di polizia


certo qualcuno te lo sei portato via....

solo 80....

Domani si comincia, alle otto, prima prova. Parto col massimo dei crediti, mi mancano da raccogliere 80 punti, cosa volete che sia. Pronta...VIA!

lunedì 16 giugno 2008

Venerdì 31 agosto 2007

Accadde nel tempo in cui giugno era estate, e la pioggia ad agosto batteva infuriata sulla losa mentra seduta per terra aspettavo. Accadde già nei tempi in cui le bestie eran buone e gli uomini empi.


E le stelle scivolavano scollandosi piano, e il desiderio dimenticavo, presa com'ero dal tenerti per mano.


E dove correvo bambina, tra i cadaveri dell'ovovia e le rocce, in uno spiazzo nel prato, respiravo su di te un odore lontano. E trasperente, seduta sul cofano, attraverso il vetro appannato di magia, incredula mi osservai sicura tra le braccia di uno sconosciuto, covando pensosa la speranza che non fosse poi così sincero.


E ancora da fuori mi osservai, mentre ponendoti la testa sul cuore, ascoltavo le tue mute e stanche parole.


E confusa mi guardai nello specchio, riponendo, infantile!,asciutto lo spazzolino. E incredula rimasi, fino al mattino, sola nel mio lettino, tastando ogni tanto, così per essere sicura, i segni della barba sulle labbra.


E all'alba dormii,mentre il sole sorgeva, e mi svegliai a primavera, tra le braccia dell'Amore, e capii senza potermi rassegnare, di avere solo sognato

sabato 14 giugno 2008

Perchè..

Altissimo, più di 20 anni, meno di 25. Non una bellezza, sempre elegante, Prada e Lacoste. Bella macchina, sorriso sincero. Un po' timido, qualche gaffes ogni tanto, la risata imbarazzata. Ti apre la porta, grazie scusa e per piacere, è simpatico, intelligente, premuroso. Fidanzatissimo, ne è davvero innamorato e si vede, non si vergogna a mostrarlo. Eppure, gli amici lo deridono, e per la maggior parte delle ragazze è uno sfigato. Perchè?

venerdì 13 giugno 2008

Mi hanno detto

Mi hanno detto " mi fa bene leggerti, non so perchè". Anche se parlo di amore perduto, di morte, di noia, di follia, di speranza mai delusa?


A me fa bene scrivere

giovedì 12 giugno 2008

Giocando

AVVERTENZA: il post seguente è un gioco letterario, e come tale dev'essere valutato


Amore mio, se stai leggendo questa lettera è perchè non ci sono più, perchè mi è insopportabile continuare a vivere in questo mondo se tu non ci sei più, se non sei lì per sorridermi e deridermi, per stringermi tra le tue braccia, per insegnarmi qualcosa che non so, per ascoltarmi, per consolarmi, anche per scacciarmi. Da quando tu non mi vuoi più, la mia vita è priva di senso, buia, vuota, ogni giorno uguale all'altro, non ho più niente per essere felice, continuo a pensare che ti amo e che mi manchi, a osservare quell'unica tua foto, a cercare di ricordare ogni dettaglio del tuo corpo e il tuo profumo. Ricordati di me, Amore mio, e sii felice, "se felice in terra visse nato mortal".


No, forse il suicidio d'amore non fa per me, è troppo grande il mio egoismo. Potrei uccidermi per tutta una serie di altri motivi però, dovrò pur trovarne qualcuno che si confaccia al mio estetismo, Pomellato e tacchi a spillo. Potrei andarmene perchè il Pazzo non mi vuole spiegare, e concedermi l'Attimo di Pace, perchè non posso assaggiare un pezzo di farinata senza chiedermi di quale cantica faccia parte Farinata, perchè non ne posso più di studiare storia, perchè sono schiava delle passioni e dei bisogni fisiologici, possibile che debba sempre fare pipì nel momento meno oppurtuno. Potrei gettarmi perchè non posso nemmeno scrivere questo pezzo in pace senza mettermi a pensare a come organizzare la tesina sul suicidio, perchè più di queste boiate non so scrivere, perchè ho letto tutto e niente...


Ora non mi resta che pensare al "dove", quale luogo potrebbe vedere il trionfo della mia mania di protagonismo? Potrei andare in piazza Vittorio, e gettarmi dal ponte, e la Mole, la Gran Madre e il Monte dei Cappuccini assisteranno increduli alla mia fine. In mare no, mi fa troppa paura. Oppure potrei andare a Chatillon, :"così stasera ti porterai sul ponte del paese: 64 metri ( lo dice la guida) Da lì misurerai quanto ti manca per fare di te il capolavoro. Mancano tre secondi, due secondi. Manca mezzo secondo, manca nulla. Misurerai prodezza e bellezza del tuo volo....Sarai quindi poeta fino in fondo" (D. Gorret)

Incubo

Ansia di ripasso, ieri Dante, Marx, oggi Hegel, Nietzsche, e Manzoni, con l'incubo onnipresente di storia. Il resto, più o meno, lo so bene. Lotta con le zanzare, gli ultrasuoni e la citronella non servono a nulla. Purtroppo neanche i colpi con la bambola. Così mi ritrovo stesa sul divano, con un occhio gonfissimo, a dettare la tesina alla mia mamma. Oppure ad assopirmi, ascoltando il rassicurante rumore della lavastoviglie, che nel dormiveglia diventa fragore di piatti e bicchieri infranti. A farmi compagnia, Il Centro del Mondo (Ligabue!), e, un po' mi vergogno, Un Attimo di Pace (Eros)....Vorrei davvero un attimo così...E poi, bellissimo, una spettacolare lingua letteraria, tendente alla poesia, "Venticinque maniere per morire", Daniele Gorret

Proiezione

E io piango e mi dispero, odi et amo, e non riesco a fare nulla. Ma a te non importa, e per questo nulla vali. e non esisti

mercoledì 11 giugno 2008

Elogio della miopia

4259042_2E va bene, lo confesso. Quando, anni fa, l'oculista ha emesso il verdetto:" occhiali", un po' ho pianto. Ed è una bella scomodità, sopporto poco le lenti a contatto, gli occhiali sono, chissà perchè, sempre sporchi, in questa stagione è un continuo metti e togli con quelli da sole...


Però è bellissimo svegliarsi la mattina e potersi cullare ancora un po' nel dormiveglia, vedendo tutto a puntini. Poi, nell'intimità il "non vederci" auita i timidi, e com'è divertente fingere di sforzare l'occhio buono..

lunedì 9 giugno 2008

Come si chiama? so solo che è un sentimento...

Non è nascondersi, non è vergognarsi. Non è mentire, non è rincorrersi e fuggire, e venire cacciati in malo modo. Non è ingoiare l'amaro dalla bocca, e cancellarlo prima di averlo visto tutto. Non è odiarsi per i nostri errori e in virtù di questi perdonarti sempre, trovarti delle giustificazioni, se sei buio non è per colpa mia. Non è considerarti perfetto per non aprire la strada alla delusione, sarebbe immaturità. Voglio il coraggio di dimenticarti, di ammettere di volerti, nel riconoscere che non esisti. Desiderio di fuga dalla Stranezza, e fuga sia, fino in fondo, ci devo riuscire e ecco, piano piano, fuori dal tunnel, ci sono.


E' sorridere, aspettare. Mordere le labbra riflettendo. Leggere un libro pensando che quella frase potrebbe piacerti. E' sentire che c'è qualcosa, è sognare di un ricordo cercando di contare quelle stelle. E' Pazzia.


E' Tenerezza

domenica 8 giugno 2008

In verità, vi dico

Prima di tutto mi domando, tanto grave a sfondare sarebbe la porta della stanza buia?


La Pazza si dispera, piange sul cadavere del cellulare, e lava i pantaloni sporchi di fango di bosco di serpi.


Sarò seria ora io, e sincera, e spoglia da ermetismo e da ossessione di becchini. La Pazza sogna di parole a pranzo e letture alle cinque. Vuole essere baciata al tramonto e amata al mattino, piano piano, accompagnando l'arrivo del sole quando fuori scroscia la pioggia, e nemmeno questa è una contraddizione.


Poi la Pazza si chiede perchè ci si può invitare al cinema, a cena, a bere il caffè o l'aperitivo, ma non a stringersi forte. Sarà timidezza, galateo, o timore? di rifiuto e di felicità. di silenzio in un secondo. di un attimo di immenso. In fondo al pozzo cerco la vita

In morte del mio telefono

E' una stupidata, lo so bene. Non erano quei messaggi custodi dei ricordi. Leggerli e rileggerli non poteva far tornare quei momenti, fammi sentire lo stesso brivido delle prima volta. Eppure mi dispero, perchè non ci sono più. Anche se alcuni li sapevo a memoria.

venerdì 6 giugno 2008

Cosa cerco, dove vado, cosa voglio,...uff!

Lungi dal proprio ramo,
Povera foglia frale,
Dove vai tu? Dal faggio
Là dov'io nacqui, mi divise il vento.
Esso, tornando, a volo
Dal bosco alla campagna,
Dalla valle mi porta alla montagna.
Seco perpetuamente
Vo pellegrina, e tutto l'altro ignoro.
Vo dove ogni altra cosa,
Dove naturalmente
Va la foglia di rosa,
E la foglia d'alloro.

                                                              (Giacomo Leopardi)

giovedì 5 giugno 2008

5 giugno

La Pazza si agita, minuscola stretta in un banco gigante, e ammette con candore la sua ignoranza sui circuiti, e di nascosto legge di Vitali, di beghine e di fanciulle che pagano anche solo per guardare.


E sogna di scarpe rosse senza caviglie mozzate; timore di parcheggi, rosa di patente e ansia di Maturità.


E ricorda un tavolo marcio sotto le stelle, all'ombra della Becca, e mani gelate sotto una copertina, ma niente cuscino.


E intanto, lo Strano spedisce l'abbonamento al mai più, tra le indifferenti risate della Pazza. E non è contraddizione, non mi serve Freud, ma una comunione di follia

Il Pazzo e la Pazza

Viandante sul mare di nebbia, FriedrichFriedrich22_3      


                                             


Giuditta I, Klimt   


  06_klimt__giuditta_i_7      

Nietzsche

"Ma che digmitosa, severa città!...una piccola capitale del Settecento, dove un unico gusto, quello della corte e della noblesse ha imperato su tutto...e i più bei caffè che io abbia mai visto...E la sera il tramonto dai ponti del Po è una cosa stupenda! Al di là del bene e del male!"


"E poi: scorger le Alpi dal centro città! Queste lunghe strade che sembrano condurre in linea retta verso le auguste cime nevose! Aria serena, limpida in modo sublime"


"E com'è bella Torino nelle giornate grige..."


                                                                            F. Nietzsche, Lettere

Influenza

Mi sono portata a casa i vostri compiti e mi è venuta l' influenza! Me l'avete attaccata! Certo che ci mettete il vostro essere in sti compiti! A volte puzzano anche!!!

mercoledì 4 giugno 2008

La Pazza riposa, vaga di notte e sogna al mattino.


Anche Dostoevskij è stato in Siberia, lo zar capriccioso non lo volle morto, e ordinò fosse condannato ai lavori forzati. E sotto gli occhi del povero Fedor, il plotone abbassò i fucili, al sorgere del sole.


E al tramonto si sogna di Pazzi, vomitando serpenti già baciati

martedì 3 giugno 2008

Delitto e eCastigo

Tacchi a spillo e piedi gelati. Gocce giganti e frammenti di ghiaccio rotolano dall'ombrello.


Finirò coll'impazzire davvero, e voi tutti gioendo mi manderete in esilio in Siberia. E lo Strano non sarà la mia Sonja, seduto al mio fianco nelle pause dei lavori forzati. E il Pazzo sarà solo un po', come ieri, il mio Razumichin, ma ci ritroveremo, tra milioni di anni, dannati, sulla riva del fiume, in Siberia. E otto anni non sono poi lunghi                           


E lo Strano si sarà perso in un racconto di Gogol, e farà su è giù, gendarme sulla Neva.


E non ditemi che non capite perchè lo so già, perchè senza i russi è impossibile capire davvero l'uomo, di ieri, di oggi, e di domani

lunedì 2 giugno 2008

Grazie, Alain

Rimanere svegli anche se si vorrebbe dormire, e non lasciarsi soffocare


E smettere di sognare un letto in una stanza che non c'è, in un paese nella nebbia

domenica 1 giugno 2008

Nuovo blog

A chi interessa, ho aperto un nuovo blog di sole foto  http://stelladineveinthecity.spaces.live.com

Proviamo

La Pazza è pazza, non c'è niente da dire, e lei sta bene così e nessuno lo capisce. Sta bene tra la neve, può rimanere ore sul davanzale a osservare la grandine e in montagna non sa stare ferma, la trovate nel bosco quando neanche le vipere osano uscire. Ama stare sola, che non è poi così male, le ha detto un uomo sorridendo sotto i portici di via Po. La Pazza ama i quaderni e i libri impegnativi, potete pensare sia una posa ma lei è davvero innamorata dell'Idiota e vorrebbe che esistesse. La Pazza ha incontrato il Pazzo, e si sono tenuti per mano nel buio dell'estate mentre le stelle scivolavano giù dalle Grandes Murailles. Poi il Pazzo è fuggito, e la Pazza ha incontrato lo Strano. Lo Strano è bellissimo, finto perbenista e finto serio, e ha insegnato la tenerezza alla Pazza, poi è andato via pure lui e la Pazza ha pianto tantissimo, e forse pure questo è perbenismo, non vuole accettare che dopotutto basta il passato e c'è il ricordo, e forse dello Strano non gliene importa poi così tanto. Vorrebbe piuttosto incontrare il Pazzo, a cuore asciutto, e testarne la pazzia. E tutti pensate che la Pazza non stia bene o non sappia esprimersi, dice lo Strano, e sia sempre ubriaca di letteratura, ma lei sta bene così, e che si facciano tutti i fatti loro