giovedì 30 ottobre 2008

Pensieri

stasera penso a un quaderno, a una penna, a una mail. A un messaggio su feis. Alla valigia, al treno alla mia mamma. Alla talpa, non il programma alla tele ma quella che avvisa la suora se c'è qualcuna nei corridoi dopo il coprifuoco. A un uomo che alza lo sguardo sotto il cappuccio. A una canzone, a un amico.

mercoledì 29 ottobre 2008

In convitto

Oggi ho pensato che in questa stanzetta potrebbe vedere la luce l'opera della mia vita. Allora ho comprato un quaderno

martedì 28 ottobre 2008

Rodja e Sonia

"hai ucciso un'ipocrita, hai ucciso per un ideale"


"ma sono un prigioniero"


"credevo non temessi nulla, oltre agli ipocriti"


"il tuo amore"

In un istante

Stringo tra le mani quel biglietto con su due scarne parole, e all'improvviso mi rendo conto, così, d'istinto, che nessuno mi capisce come Rodja, nessuno coglie così il significato delle mie righe. E non ho più paura, e nemmeno freddo.


                                                                           Sonja

lunedì 27 ottobre 2008

La Pazza

Occhi e sorrisi del passato sul muro, tacchi di camoscio e nero di sangue in punta di dita. Leggo di Idioti e algide donne, stesa sul ghiaccio. Il vento di Barcellona sul comò, e il sogno di una penna peccatrice tra dita pure. Arsi in passato, credendo fosse amore. E tremando di freddo sotto una coperta di neve, sono sicura che ancora arderò

domenica 26 ottobre 2008

...Giulio...

a volte ho bisogno di qualcuno che mi prenda di peso e mi spinga ad affacciarmi sulla mia vita...

sabato 25 ottobre 2008

Rose

Ho ricevuto una rosa sola, per non so più quale anniversario. Era rosso scuro, con dei brillantini dorati sui petali.  Colava sangue dal vaso della mia solitaria cucina, in una sera d'inverno

Intervista

dunque....." Mi chiamo Stelladineve, ho diciannove anni, vengo da Torino, mi piace la montagna, al mare soffoco e il mio sogno è tenere in mano il mio primo libro"


naaaaaaaaaaaaaa

Un padre e una figlia

Con un padre litigherai tanto, avrai divergenze di vedute e di principi. Arriverete a insultarvi, a non parlarvi per settimane. Ma lo difenderai sempre davanti agli altri, a spada tratta, irrazionalmente, perchè è il tuo papà. Riconoscerai subito il suo profumo sul cuscino, anche se ora dorme in un letto diverso in una casa diversa. Avvertirai con tenerezza gioiosa il suo russare, se sono anni che non dormite nella stessa casa. Ti intrufolerai nel vano mansardato della sua stanza dove tiene i libri e riempirai lo zaino; ma alla porta perderai buona parte del bottino, questo non l'ho letto, questo nemmeno, questo non me lo ridaresti più....A un padre non dirai mai di avere un blog, ma gli farai leggere da un quaderno pezzi che non hai pubblicato. Per un padre ti preoccuperai, ti agiterai, ti incazzerai. Farai di tutto per aiutarlo, anche se sai che non puoi. Con un padre troncherai una telefonata, dieci, cento. Spegnendo il telefono con rabbia. Vedrai con chiarezza e timore i suoi difetti e le sue colpe immense. Ma terrai sempre quella foto sulla scrivania. Quella con te bambina. Con quello sguardo rapito che per un'altra donna non ha avuto, non ha, non avrà mai.

venerdì 24 ottobre 2008

23 ottobre 2008

Il treno lascia piano la stazione di Asti, specchiandosi nel buio delle finestre dei palazzi circostanti. Mi piace viaggiare di sera, il tempo vola, in una dimensione diversa dal reale. Una bottiglia di Sprite rotola sotto i sedili, una ragazza la respinge con un calcio. Dei passi dietro di me, allungo la mano per tenere la borsa; è il capotreno, mi sorride comprensivo. Il treno riprende la sua corsa e si scontra con altri due, uno a destra e uno a sinistra. E incurante sprofondo nel sedile, con l'ipod. E non avrò paura se non sarò bella come dici tu....


Ma ora basta sporcare carta, siamo in arrivo a Torino Lingotto. E per una volta, nel buio, quasi mi dispiace

giovedì 23 ottobre 2008

Lenzuola...

Qualcuno mi ha detto che è inutile perdere tempo a scegliere il colore delle lenzuola, perchè al buio sono tutte uguali.... E no. Le mie sono blu con le stelle che brillano. Così ogni sera, prima di andare a dormire, alzo il piumone e faccio prendere luce al letto per almeno un' oretta. E poi mi infilo sotto tutte quelle lucine.... ;)


Mi sono appena accorta con orrore che il sito che frequento di più ultimamente è FerroviedelloStato.... 

mercoledì 22 ottobre 2008

Cosa bolle in pentola?

Eppur qualcosa si muove, si sposta, vola qua e là. Mentre corro a lezione, mentre cambio gli occhiali, mentre giro su feis, mentre pulisco la stanza, mentre sono in treno. Mentre leggo "La sciatrice", mentre studio Arte medievale. Mentre osservo una foto, mentre controllo un blog di cui conosco alcuni post a memoria. Mentre cadono le foglie, pian piano, mentre preparo l'ennesima valigia, mentre arriva il vento fresco e tiro fuori il cappotto dall'armadio, qualcosa bolle in pentola. Ed è bellissimo, è novità, è attesa.

lunedì 20 ottobre 2008

Intermezzo ( un altro uomo, sempre la stessa bambina, un'altra storia )

Seduta a gambe incrociate sul letto, la bambina gioca coi capelli, con le lenzuola, colle dita sottili di quello che per lei è il suo uomo, che guarda il soffitto. Gli riversa addosso un fiume di parole senza prendere respiro, gli parla di scritti, di esperienze, di amore e delusione, della catena della bici, del posteggio e del treno che veloce buca la notte. Di famiglia, di speranze, di desiderio. Di quando va a dormire in un letto che non è il suo, delle lacrime con cui bagna quel cuscino, della nostalgia di ciò che hanno avuto e perduto. Parla serena a un uomo distratto, che guarda il soffitto.


Le mani di lui sono ghiaccio intorno al viso della bambina, le lacrime di lei non riesco a scaldarlo, a smuoverlo. Lei è ancora lì che parla, ma lui non la ascolta più, nemmeno con un orecchio solo

Lieto fine

Biancaneve e il Princie azzurro, la Belle Addormentata e il Principe Filippo, Simba e Nala, Robin Hood e Lady Marion, Harry e Sally, Richard Gere e Julia Roberts....e dopo? cosa succede? hanno figli? divorziano?


Il "meglio" dei "lieti fini" è quello di Cunegonda e Candid.

"Caina attende chi a vita ci spense"

Mi sono sempre chiesta se fosse un conforto, per Paolo e Francesca

Che gioco?!?!

Leggo su LaStampa che gli scout forniranno ai partecipanti dei campi una guida per conoscere e affrontare la sessualità, e un preservativo (uno solo?!?ihih). Confesso di aver fatto fatica a mettere bene a fuoco il mio pensiero. Voglio dire, c'è ancora qualcuno che non usa anticoncezionali per ignoranza? no, credo proprio di no. L'era del "io speriamo che me la cavo" non è finita e non finirà, ne conosco di gente che vive con le dita incrociate e il mal di stomaco; ma rimane sempre una minoranza, per fortuna. Comunque, non credo basti un corso a responsabilizzare la gente, in nessun campo.


Gli scout propongono anche un gioco di ruolo per imparare a dire di no. Un gioco? con le pedine? tipo il Monopoli? Comunque, l'idea di base è quella, bisogna dire di no. Citando Pim, anche digiunare è un ottimo modo per non aver problemi di digestione, ma non è normale.

Preghiera

Che mi dia solo un buon motivo per non amarlo, uno solo, e lo amerò lo stesso, come adesso. Senza conoscerlo, senza vederlo, senza pensarlo e senza sognarlo. Solo con l'istinto, solo con la testa, senza mai incontrarlo, senza più volerlo stringere al cuore. Lo amerò lo stesso, per sempre. Alla scrivania, sul divano, in seggiovia, al telefono, a cena , leggendo, guardando un film, facendo l'amore, prendendo il sole, nuotando, facendo la doccia, ubriacandomi, ridendo, piangendo, dormendo. Respirando. Per sempre

domenica 19 ottobre 2008

Immagini

accappatoio rosso, vetro appannato imperlato di gocce che si rincorrono, tracce di mascara scuro lungo le guance. Una pellicola che si svolge, un libro che si squaderna lì, nel bagno. Un biglietto nella borsa, quella quiete silenziosa che precede una partenza abituale. Il trauma di una valigia, lacrime infinite ad un binario, colme di disperazione sincera. Diciotto candeline e un numero di cioccolata, un braccio intorno alle spalle e tanti sorrisi, pezzi di carne e forchettine colorate, io ne ho sempre solo una. Un tavolo calato dal balcone, uno sguardo e l'occhiolino. Una telefonata, uno spavento e un ambulanza, una lunga serie di momenti proibiti e meravigliosi, messaggi ambigui e colmi d'affetto vero. Parole su un blog, mail e messaggini; due passi sul Po, con un sorriso. La fine dell'illusione, la serenità della consapevolezza. Una vittoria dopo tanta ansia; giochi sulla spiaggia e tante coccole. Passeggiate e sudore, grolle e corse, scherzi e verità. Il cambio, la sveglia, lo gnomo, la stanza, l'aula, il treno.


Dal 27/12/2007 al 19/8/2008. Più o meno

"L'uomo e la bambina (parte III)"

"...Camminavano tra i sassi, sotto il sole, contro il vento, in un giorno senza tempo, il gigante e la bambina..."

sabato 18 ottobre 2008

L'uomo e la bambina (parte II)

Camminavano piano, l'uomo e la bambina, verso l'orizzonte. Lui le teneva la mano, con tenerezza, e di tanto in tanto, con la coda dell'occhio, la guardava; lei sapeva che lui la guardava.  L'uomo guardava le montagne di fronte a sè e cercava di vedere oltre, di superarle; la bambina osservava quelle montagne di cui conosceva a memoria il profilo serena, sicura, non sentiva il bisogno di superarle,non più. In tasca lei aveva un quaderno, lui una penna. Arrivati al limite del burrone, per la prima volta, l'uomo e la bambina si guardarono negli occhi, e lei molto lentamente gli cinse la vita con le braccia, stringendolo forte, e appoggiò la testa sul suo petto, solo per un attimo. Poi si girò e si allontanò con calma, piano piano, poi si mise a correre, e sparì. L'uomo rimase lì, solo, a guardare oltre le montagne. Sarebbe tornato.

venerdì 17 ottobre 2008

L'abito FA il monaco

La gente pensa che tu sia una persona leggera perchè ti comporti come tale. Mostrati come sei, costruisci tu l'opinione che vuoi che gli altri abbiano di te. Più o meno, ho troppo raffreddore per pensare bene

giovedì 16 ottobre 2008

Rodja

Odio questo treno, che mi conduce in prigione sferragliando, tra tavoli di legno, servizi luccicanti e poltrone imbottite, manager al telefono e fanciulle con valigie immense. Non sanno che farò il biglietto di ritorno tra ventinove anni, undici mesi e veninove giorni, non sanno che vado tra i ghiacci per non tornare. Non sanno che l'ho uccisa per la rabbia, per salvarmi, per pulire questo mondo dalla merda, e nella merda ci sono finito io, perchè anche se sono riuscito a ingannare quel gendarme coglione quella zoccola di Sonja mi ha convinto a costituirmi, maledetta! Dice che mi raggiungerà, che starà con me, che mi salverà, che crede che mi salverò. Probabilmente troiggerà coi miei compagni di prigionia, nient'altro. Quello di fronte a me telefona con la mano sulla bocca per non fars sentire, ucciderò anche lui.


Mi sa che mi sono fatta prendere un po'la mano...

son bambini...

Mio fratello ha iniziato la prima media in quello che una volta era l'istituto per ciechi di Torino, tra l'altro citato da De Amici in cuore; oggi è una scuola aperta a tutti, specializzata nel sostegno ai portatori di handicap. I bambini disabili partecipano a speciali laboratori, sono appoggiati a tempo pieno, cosa che spesso non accade nelle scuole "normali". Il mio piccolo è stato iscritto lì perchè è un'ottima scuola e per ragioni di comodità; in più ha l'opportunità, io la ritengo tale, di stare vicino a bambini meno fortunati di lui, di aiutarli, di conoscerli, difortificarsi. Allo stesso modo, apprezzo la presenza nelle classi di bambini stranieri, si ha la possibilità di confrontarsi con culture, problemi, pensieri diversi. Ma è importante che prima imparino bene l'italiano, in classi speciali, per evitare rallentamenti e disagi

mercoledì 15 ottobre 2008

Sonja

Mi prostituisco, è vero. Cammino su e giù sulla Neva in un abitino svolazzante, che fa passare il freddo direttamente nel cuore, e il foglietto giallo in tasca. Li osservo passare tutti, uno a uno, alcuni li invito, altri li lascio percorrere la loro strada. Sono tutti diversi, tutti uomini a modo loro, ognuno con le sue voglie e i suoi pensieri. Fisso curiosa quei due gendarmi laggiù, uno bellissimo e l'altro intrigante, così così. Ma loro fermano solo le donne oneste, non si sporcano le mani, mordono a sangue le vite di quelle fanciulle, abbandonandole piangenti sulla riva, mentre lustrano la divisa e incartano bugie, barba ordinata e ipocrisia, carrozza lucida e falsità. Li temo, li schivo e li odio, a loro non venderò il mio cuore per un'ora. Anche se forse dovrei esser meno schizzinosa, mio padre è morto, ubriaco si è fatto investire da un carro, per il funerale non ci sono soldi. Ecco là uno squallido impiegato, in un cappotto di coniglio, glielo ruberanno, e morirà di influenza, più che una puttana sembro una Cassandra. Ecco l'onesto, corre via, manco vede le foglie cadere, e non vede in che inganno è immerso. Un altro ha commesso un delitto terribile, incomprensibile, inconoscibile, sconta la pena in una prigione senza sbarre in Siberia, e là lo seguirò, mica per altro, ma perchè credo in lui e per redimermi, trent'anni non sono poi lunghi. Nè per una puttana, nè per un eroe condannato, sporco e ubriaco(ihih)"

La Pazza non ricorda il suo nome, il login studenti non conosce stelladineve,ma cerca un numero e un cognome che nessuno sa scrivere. Scivola tra pezzi di ceramica, e si sciacqua la ferita senza guardare, nessuno la alzerà più svenuta,nessuno più la salverà, da quando ha detto piangendo la vita è mia, a qualcuno che manco ha sentito, impegnato a pulir la ruota dal fango. Fango in cui nuota, al parco e di notte, da sola, non porta più nessuno con sè. E si districa tra abachi e pulvini, e corsi sulle tombe, peccato non si dica sarcofaghi.  E sogna un'emozione, basterà la TAV? volar a casa nella notte, sola coi pensieri, e una valigia con le ruote sul sedile

Stelladineve

Forse sarebbe più sensato se scrivessi questo post per il compleanno del mo blog, ma ormai sono lanciata. 163 post, con questo 164. 11 mesi, quanta vita è passata di qui, in queste righe. Quanti cambiamenti importanti a cui tanti hanno partecipato. Da qui ho lanciato messaggi d'amore e trasgressione; scrivendo ho cercato di farmi conoscere e di conoscere, ho incontrato anime diverse, deboli tracce di tante storie e grosse scie di pensieri. E scambio, sostegno, solidarietà. Ho trascritto qui ogni istante della mia vita, in maniera diretta e metaforica. Amare e piangere e gioire di giorno e scrivere di sera. E consegnare qualcosa di più di me a chi già mi conosce, a chi magari abita a pochi istanti da me. é  vero che qui non funziona niente, che magari non compaio nella lista degli aggiornati per settimane e nessuno mi vede, che finisco in HP solo quando scrivo stronzate, ma non potrò mai abbandonare questa piattaforma, ci ho lasciato troppa vita.


[ho aperto questo blog per un motivo preciso, chi deve intendere intenda ;), ho raggiunto il mio intento in un modo che trovo meraviglioso, e anche se ogni tanto sbaglio ancora, è questo ciò che voglio, è bellissimo; ma ho raggiunto anche tanto altro. In un certo senso, è un po' merito tuo. Inteso?]

martedì 14 ottobre 2008

Trenta

"La tua edizione non va bene da trent'anni ( ma se è del 78...)"  "Sono 30 euro"   "Mancano trenta minuti"   "Voglio perdere trenta chili"   "Ha trent'anni più di te ( veramente...no)"   "Trent'anni di garanzia."


E bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

lunedì 13 ottobre 2008

chi sono

La palettina che gratta lo zucchero dal fondo del bicchiere del caffè, Ligabue e i Pooh. Troppi messaggi in un giorno, poche telefonate perchè non so che dire. La bici veloce e la guida insicura. Occhiali per andare in giro e occhiali per leggere in una giostra senza fine. Una mucca sul letto, il sogno di un bacio sotto il cuscino. Troppi soldi spesi in smalti e quaderni, stilo e libri. Il sogno di una Mont Blanc e di una borsa. Tanta sciolina e una caduta di troppo. La fuga dal sole e la lampada abbronzante. Il desiderio di solitudine. Non sono scontrosa. Dodici ore di sonno nel nido, e un fratellino a svegliarmi. Un uomo sbagliato e idealizzato. Un altro che sembra idealizzato invece è proprio così, ma forse è sbagliato. La golosità e l'incubo della ciccia, mezzo chilo in più e non vedi quanto cazzo sono grassa. E la consapevolezza che grassa non lo sono nemmeno un po'.

domenica 12 ottobre 2008

Garanzia

Il nuovo zaino-trolley di mio fratello (e già, perchè con tutti i libri che ha gli serve una valigia per andare a scuola....è assurdo) ha una garanzia di trent'anni. Ma trent'anni sono una vita. In trent'anni un paesino può diventare una città e una città spopolarsi.Una bambina di dieci anni diventa una donna adulta, un cinquantenne un vecchietto pedante. In trent'anni un neonato diventa un trentenne affascinante e supponente. Tra trent'anni non vorrò più la 500, e un pieno costerà due mila euro. Tra trent'anni potrò dire "trent'anni fa". Ma soprattutto, tra trent'anni quello zaino sarà sull'ltimo scaffale polveroso del garage, oppure da dieci in discarica per una ruota rotta. Chi può pensare che uno zaino abbia una garanzia così lunga?


Ho partotito questo post sul treno, mentre fissavo ostinata le uote della mia valigia

Moda Parmigiana

A settembre i doposci, sotto i jeans e la mini, quasi me li aspetto a dicembre con le infradito, perchè no. Mi chiedo se invece di indossare tutti gli stessi capi non si pssa seguire la propria idea di eleganza, stile, buon gusto; ma comincio a temere che si sia omologato anche il pensiero. Ad ogni modo, nel ripostiglio a Valtournenche ho i Moon Boot, e sono molto più belli dei loro doposci

sabato 11 ottobre 2008

Treno

Cercasi accompagnatore, under 30 e possibilmente affascinante, colto e brillante per Ferrovia Transiberiana.


ihih

Dubbio amletico

Il Papa condanna l'uso di pillola e presevativo, ma ammette i metodi "naturali". Ma non è anche quello un modo per controllare le nascite? non capisco la differenza....

venerdì 10 ottobre 2008

suicidio d'un parroco

"sai che il cielo è luogo di moti e cataclismi, non di Giustizia non di Ricompensa; che il latino è lingua di comandi buona per imperator avido d'imperio, pessima per speranza e per amore


                                                                                         (D. Gorret, "25 maniere per morire")

mercoledì 8 ottobre 2008

piccoli

ciao piccoli. quando sarete grandi scoprirete che ci sono sere che non sono fatte per dormire, anche se non c'è nient'altro da fare e si ha tanto sonno. e così riguardavo le foto, le nostre foto, e pensavo. Pensavo che è stato un periodo bellissimo, che mi sono divertitain un modo che mai prima d'ora, che ho provato tanta tenerezza, che ho scoperto come siete davvero, che voglio un'altra estate così. Vi bacio. Siete bellissimi, e mi mancate

chi fermerà la musica

Veneziane abbassate per poter scrivere, salatini, biscotti al cioccolato, tisana alle erbe. I Pooh che urlano dal pc solo per un po', per non disturbare. Antonello da Messina crocifisso sulla scrivania assieme a qualche foto di uomini del futuro. E un desiderio di vita che si risveglia piano mentre fuori splende il sole, con la camera pervasa di odore di Clarins, colori di Chanel e rumore di Russia dall'Idiota sul comodino. E voglio vivere davvero, sola perchè lo sarò sempre, ma non più sola con me stessa. é là. Ma un uomo non si addomestica

martedì 7 ottobre 2008

sveglia!!!!!!!!!

Non ho mai perso una puntata, ai tempi, ma ci ho messo solo tre settimane ad accorgermi che vicino all'uni c'è la sede dei RIS

Via

Se non fossi in convento, prenderei il treno e andrei via, là, dove solo io so. Solo stasera

lunedì 6 ottobre 2008

Mondo dorato, mondo avariato

Biondo scillante finto nel 99% dei casi, borse costose come automobili, trampoli da circo, cravatta pagata come un intervento estetico; vetrine splendenti di consumo e povere di libri, di film, di giocattoli, di umano. E sotto l'asfalto lustro come il pavimento della mia cucina (...non nel senso che la mia cucina è sporca...) il marcio, il pattume. Il tradimento, l'angoscia, l'infelicità più nera, la malattia psichica più invalidante, l'ipocrisia, la solitudine, accuratamente nascosti sotto il profumo di cibo, aperitivi e pasticcini, Chanel e falsità

Per noi

Tempo fa, mentre giacevo metaforicamente schiacciata dalla tristezza pr una relazione finita male, un uomo, che mi piace pensare legga ogni giorno le mie parole mi scrisse "...per noi il bicchiere è sempre mezzo pieno". Mi sono interrogata spesso su quel "per noi". Noi perchè siamo in due a scriverci? Noi perchè abbiamo qualcosa in comune? siamo in qualche modo legati? o noi come anime elette, noi che soffriamo scriviamo e non abbiamo paura di vivere?

domenica 5 ottobre 2008

Chiarimento

A seguito della polemica sorta a proposito di "Essere donna" tra me e una lettrice purtroppo anonima, pur offesa dal modo in cui sono stati formulati i commenti mi sento in dovere di spiegare meglio il mio post, forse frettolosamente formulato. La mia non è una critica alle "tipologie" di vita da me sommariamente descritte (luoghi comuni? non credo proprio), ci sono molte donne contente di queste vite, e allora proseguano per la loro strada, con serenità e convinzione. Il mio post è nato dal constatare che spesso molte sono infelici e si buttano su "cose" esterne, oggetti, uomini, apparire, sia donne fatali sia casalinghe disperate. Uscirne credo si possa, guardandosi dentro, buttandosi in se stessa, in qualcosa di concreto. Buona domenica a tutti, a me buon rientro a Parma

sabato 4 ottobre 2008

Home Page

Quando ho letto il commento di Fino a Essere donna "sei in home page", pensavo di esserci arrivata proprio con quel post. Invece no, in HP c'è "per strada", che è il post più disimpegnato e ,se vogliamo, stupido che abbia scritto negli ultimi temi. Avrebbe potuto scriverlo chiunque. Non capisco i criteri... Adesso vorrei andare in HP con questo. Vediamo....

venerdì 3 ottobre 2008

Essere donna

Si può essere donna senza passare la giornata a ramazzare o fare shopping sfrenato. Si può essere donna senza possedere l'ultima borsa di Vuitton, si può essere donna senza dover per forza aver un uomo a cui pensare o per cui dover soffrire. si può gioire di un bel libro, di una corsa nel parco, del proprio lavoro. Senza dover concorrere con le altre per il proprio aspetto, per ciò che si possiede, per gli scandali sepolti con cura sotto i quintali di scarpe nell'armadio. Si può essere donne senza esibire facce da casalinghe disperate, scarpe da ginnastica e tuta troppo corta, isterismo perenne. Sono sicura che si può.

Calendari

Calendario Feltrinelli di Klimt, Parma :15,95€ , Torino: 9,95 €. Mi servono stivali nuovi. Mi sa che li compro qui a csa...

giovedì 2 ottobre 2008

Per strada

Elegante e snob esemplare di uomo parmigiano telefonava sul marciapiede in piazza incurante di tulto e di tutti. "non ti preoccupare, lo faccio quando esco dall'analista"