giovedì 27 marzo 2008

Addio monti

"Addio, monti sorgenti dall'acqua..." Ok, sto esagerando. Non posso paragonare il lago di Como alla diga di Maen (però forse quella di Tzignanaz è meglio), e non ho lasciato la mia Valtournenche per sempre, ma tra dieci giorni sarò di nuovo lì. Però sono triste lo stesso. Mi manca il colore del cielo, il rumore degli sci sulla neve. Mi mancano persino le raffiche di vento gelido, che fanno lacrimare gli occhi e mozzano il respiro. Ora comincia a mancarmi anche l'estate a Valtournenche. Le stelle alpine nei prati, il rumore delle cascate, il sole sulle braccia. Mi mancano anche quelle piogge incessanti, noiose, che ti fanno amare il calduccio di casa, e un puzzle Disney con sei pezzi mancanti. E poi solo lì, solo sotto quel cielo, c'è qualcosa che voglio tenere davvero per me

Indispensabile

Angelo biondo, inseparabile compagno nelle mie giornate. Stella sorridente, a volte noioso, rompiscatole, giocoso, rapido nel comprendere quando ho bisogno di un abbraccio, e quando di rimanere sola nel mio silenzio. Mi sei indispensabile, ma l'ho capito davvero solo quando ti ho visto piangere confuso, quando stavi steso pallido nell'ambulanza, quando mi chiedevi le stesse cose, incapace di ricordare. E mai ho gioito tanto come quando mi hai gettato le braccia al collo, seduto sulla barella, ridendo. Grazie di esserci. nessuno è come te, piccolo

mercoledì 19 marzo 2008

Il fardello

L'uomo,altissimo, stava in piedi, immobile, contro sole. La bambina gli stava di fronte, sorridendo dolcemente, frugandolo con gli occhi. Sorrise amaro l'uomo "tu non conosci il peso del mio fardello"; ancora sorrideva la bambina "lo conosco". Rise forte l'uomo, una risata che sapeva di scherno, di amarezza, di paura e di dolore. Gli disse lei "il mio fardello l'ho posato per terra, contro le porte della notte, perchè non ci disturbasse. Tu usi il tuo per difenderti, per creare un muro, forse non lo conosco, ma avverto bene il suo peso." L'uomo allora smise di ridere, e con un sospiro attirò a sè la bambina. Poi, lei affrontò da sola il prato in salita, e lui intraprese la strada verso casa. Ancora non l'ha percorsa tutta. Ma se guardate bene, sono ancora lì, stretti contro sole, incapaci di capirsi, l'uomo e la bambina

Il fardello

L'uomo,altissimo, stava in piedi, immobile, contro sole. La bambina gli stava di fronte, sorridendo dolcemente, frugandolo con gli occhi. Sorrise amaro l'uomo "tu non conosci il peso del mio fardello"; ancora sorrideva la bambina "lo conosco". Rise forte l'uomo, una risata che sapeva di scherno, di amarezza, di paura e di dolore. Gli disse lei "il mio fardello l'ho posato per terra, contro le porte della notte, perchè non ci disturbasse. Tu usi il tuo per difenderti, per creare un muro, forse non lo conosco, ma avverto bene il suo peso." L'uomo allora smise di ridere, e con un sospiro attirò a sè la bambina. Poi, lei affrontò da sola il prato in salita, e lui intraprese la strada verso casa. Ancora non l'ha percorsa tutta. Ma se guardate bene, sono ancora lì, stretti contro sole, incapaci di capirsi, l'uomo e la bambina

lunedì 17 marzo 2008

Telefono

Suona il telefono. Continua. Smette, poi dopo un po' ci riprova. Perdonami se non ti rispondo, se non riesco, se ho paura, se mi fa male doverti ripetere che il nostro amore non c'è più, è morto, dopo quattro anni, e l'ho ucciso io, seguendo un'illusione, una stupida, schifosa illusione, che fa ancora male

giovedì 13 marzo 2008

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Passato l'esame!!!!!!!!


E domani sera, finalmente, vado in montagna. Oggi pomeriggio invece vado al mio consiglio di classe. Si sentiranno le stesse cose: i ragazzi sono poco interessati, tagliano i compiti in classe, sono maleducati. E lo diranno a mia mamma e quegli altri due o tre genitori presenti, i cui figli ovviamente non mandano a stendere gli insegnanti e non tagliano, anzi, qualcuno si presenta anche con la febbre. Peccato che queste tre o quattro mosche bianche non siano quasi mai "stimolate", mai che ricevano un consiglio su un libro da leggere...sembra che negli ultimi tempi gli insegnanti abbiamo il motto :"facciamo di tutta l'erba un fascio". Anche se sono sempre meglio di quelli che ti dicono "da te mi aspetto il 100". Che io punti al massimo dei voti va da sè, ma che un prof se lo aspetti...(e me lo dica!!!)

mercoledì 12 marzo 2008

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Ciao a tutti...domani faccio l'esame di teoria di scuola guida...incrociate le dita per me

lunedì 10 marzo 2008

Pioveva

Scendeva la pioggia. Il cielo cupo si strofinava sul tetto, grigi gli alberi, le case e le montagne a noi tanto care. Me ne stavo seduta vicino alla finestra, per terra, come una bambina, tra le gambe allargate ospitavo un puzzle Disney. Sei pezzi mancanti. Tu seduta su una sedia, a pochi metri di distanza, perfettamente a tuo agio nel mio rifugio. Mi confortavi, mentre guardavo il cellulare che non squillava, partecipavi allegra, mentre ti descrivevo un uomo che non conoscevo, e che non conosco, ma che ho incontrato. Comprendevi la mia paura, la mia ansia, la mia agitazione. Ora ci fronteggiamo nello stesso specchio, sorelle nell'anima. Ci unisce quell'inquietudine, quel desiderio di qualcosa che non esiste, quell'essere allegre davanti a Voi, e silenziose nell'attesa del cuore. Mamma affettuosa nelle cose pratiche, amica e complice sempre. Grazie, Silvia. Forse un giorno si volteranno indietro, lo sai.